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  • Immagine del redattoreDaniela Grossi

Liberati dai vincoli familiari con i fiori di Bach


A volte, mentre cerchiamo di risolvere un disagio o ci stiamo impegnando per cambiare qualcosa che nella nostra vita non è più funzionale, può succedere che facciamo dei passi avanti anche grandi, ma poi tutto ad un tratto e senza accorgerci, ci ritroviamo punto e a capo, con la sensazione di tornare indietro invece che procedere avanti sul nostro percorso di crescita personale.

Come mai succede questo? Eppure sembrava tutto così chiaro!!

E magari anche facile, dal momento che avevamo capito e sentito che andando in quella direzione stavamo meglio.

Come è possibile che ancora una volta ci stiamo bloccando in quel meccanismo che ci riporta alla situazione precedente?

Succede proprio come nel secchio dei granchi: appena un granchio si arrampica in cima al secchio e cerca di fuggire, gli altri lo afferrano e lo riportano giù.

Ma cosa c'entrano i granchi con la nostra crescita personale?

Noi non siamo monadi isolate, ognuno di noi vive all'interno di sistemi composti da altri individui con i quali è in costante interazione.

Il cambiamento di un membro del sistema comporta sempre un cambiamento dell'intero sistema, piccolo o grande che sia il cambiamento. Il guaio è che il sistema con cui interagiamo non è sempre disposto a cambiare, anzi, spesso oppone resistenza.

E il sistema a noi più prossimo è la famiglia.

La famiglia è un'istituzione, proprio come lo sono il governo, la chiesa, la scuola, ecc. Il loro senso di stabilità dipende dal riuscire a tenere gli individui al loro giusto posto.

Ma qual è il giusto posto nella famiglia?

Secondo Salvador Minuchin, pioniere della terapia familiare, ci sono dei modi di funzionare della famiglia che sono migliori di altri, che permettono alle famiglie di funzionare bene.

La famiglia che funziona bene per Minuchin è quella famiglia che mantiene una struttura gerarchica in cui i confini sono ben definiti.

Ciò significa che ogni membro della famiglia mantiene il suo ruolo: ci sono i nonni, i genitori e i figli, ognuno con il ruolo che gli compete.

Laddove quest'ordine gerarchico viene sovvertito subentrano i problemi perchè si crea confusione di ruoli e di conseguenza è facile che in queste famiglie regni il caos.

Questo è facile da comprendere se per esempio pensiamo a quelle famiglie in cui i desideri di un bambino diventano legge. Un bambino che comanda, è un bambino che si disorienta. Sicuramente è bene che il bambino esterni i suoi desideri, che, in modo ragionevole, qualche volta possono anche essere soddisfatti, ma il bambino deve avere chiara la sensazione che non è lui che dirige il gioco familiare, perchè il gioco familiare è in realtà diretto dai suoi genitori.

Se invece comanda il bambino, si rende presto conto che non sa dove condurre la barca, ed è bene, invece, che la barca la conducano coloro che sanno condurla.

Dunque nella struttura gerarchica di Minuchin ci sono i nonni, i genitori, che sono quelli che prendono le decisioni in famiglia, e poi ci sono i figli.

Oltre alla struttura gerarchica e verticale, la famiglia si compone anche di sottosistemi che funzionano in maniera orizzontale e democratica: si tratta della coppia con i suoi due sottosistemi, genitoriale e coniugale, che prende insieme le decisioni e ha lo stesso peso nel decidere, e il sottosistema dei figli, con il sottosistema dei fratelli, in cui sussiste una situazione democratica.

I sistemi possono essere dunque democratici soltanto nell'ambito della stessa generazione. Ciò significa che da un parte stanno i genitori e dall'altra i figli.

L'alleanza tra due individui di generazione diversa è dannosa per la salute della famiglia.

Quando tali confini non sono ben definiti, si creano quelle che Minuchin definisce "alleanze transgenerazionali", ovvero un genitore che stabilmente si allea con un figlio contro l'altro genitore.

Ciò può succedere quando all'interno della coppia coniugale non c'è amore e affetto, anzi, la coppia vive situazioni conflittuali e uno dei due genitori ricerca la complicità nel figlio.

Questo sembra dare un potere molto grande al figlio che viene riconosciuto come alleato, ma in effetti lo indebolisce, perchè lo preleva dalla sua posizione di figlio e lo mette in una situazione genitoriale che non gli compete.

Questi sono "triangoli perversi" perchè mettono in scacco la persona dell'altra generazione e non fanno assolutamente bene alla famiglia.

Per essere sane le alleanze devono avvenire tra le persone della stessa generazione, nella coppia e tra fratelli.

Resta chiaro che può succedere che il padre si allei con il figlio per prendere in giro la madre, o che la madre due ore dopo faccia con lo stesso figlio un'alleanza contro il padre perchè magari ha fatto una battuta che non faceva ridere nessuno o ha detto una stupidaggine.

Questo non crea danno, non è l'episodicità a creare problemi, ma la situazione che si ripete sempre uguale a se stessa, in una sorta di irrigidimento nel funzionamento familiare.

E' li che si crea la difficoltà, dapprima comunicativa e comportamentale, fino a diventare una sorta di gabbia psichica da cui è difficile uscire: il famoso "secchio dei granchi".

E allora Minuchin pensa che sia bene che i confini tra le generazioni siano ben definiti.

Quando invece in una famiglia ci sono dei confini molto fragili, queste famiglie sono delle famiglie invischiate: ad un movimento dell'uno corrisponde un movimento di tutti, il comportamento di un membro influenza direttamente gli altri, oltrepassando i confini e riflettendosi sugli altri.

Sono quelle situazioni in cui ognuno reagisce all'altro, in cui, tornando al nostro secchio di granchi, il granchio che sta fuggendo viene tempestivamente riportato al "suo posto" dagli altri, rimanendo così inevitabilmente intrappolato sul fondo del secchio.

Ma perchè succede questo?

Anche se quella stabilità familiare è basata sulla disfunzione e sull'oppressione, è comunque un equilibrio.

Quando un componente della famiglia si muove dal "suo posto", perturba quell'equilibrio, sconvolge così tanto l'ordine di quel sistema, che gli altri faranno resistenza e cercheranno in tutti i modi di riportarlo indietro.

Ed è proprio per questo motivo che, a volte, per essere devoti alla propria famiglia, o meglio, per la devozione verso quella disfunzione a cui si è abituati, si fa un passo indietro e, più o meno consapevolmente, ci si arrende sacrificando la propria crescita personale per non perturbare la famiglia stessa.

Il rischio è però quello di rimanere in quel secchio di granchi per sempre.

E allora che fare?

I fiori di Bach possono essere un eccellente ausilio al nostro percorso di terapia e di crescita personale.

  • Chestnut Bud: aiuta a riconoscere lo schema familiare disfunzionale e ad uscirne. Non solo, aiuta anche a individuare e cambiare quei comportamenti sbagliati che scattano in automatico ogni volta che si interagisce all'interno della propria famiglia d'origine. Riconoscendo tali comportamenti non funzionali, è possibile cambiarli, se invece non li si riconosce, li si agisce e basta. L'essenza di Chestnut Bud aiuta ad interrompere lo schema e permette di avanzare più facilmente sul proprio percorso evolutivo.

  • Walnut: chiaramente ogni qualvolta sia necessario un cambiamento non può mancare questo rimedio. Spell breaker (rompi incantesimo), l'aveva definito Bach. In effetti, a volte le dinamiche familiari sono proprio come un incantesimo dal quale è difficile liberarsi. L'essenza di Walnut facilita e sostiene il cambiamento e protegge chi lo mette in atto dalle interferenze altrui.

  • Chicory e Red Chestnut: in questo caso utilizzati in sinergia, facilitano il distacco. Aiutano a tagliare quei cordoni energetici così forti nelle famiglie invischiate. La sinergia di queste due essenze facilita l'indipendenza di ogni componente della famiglia. Aiuta si a riconoscersi nella propria famiglia, ma allo stesso tempo a sviluppare la propria originalità come individui.

  • Centaury: aiuta a liberarsi dalla sottomissione dei meccanismi psicologici della famiglia d'origine. Permette di non assecondare le induzioni e le richieste, anche spesso sotto forma di ricatti morali, degli altri componenti della famiglia, favorendo quell'assertività necessaria a vivere la propria individualità.

Per uscire quindi dal secchio dei granchi e crescere, bisogna muoversi e cambiare, perchè rimanere dove si è per rendere felici gli altri, non aiuta se stessi, ma non aiuta nemmeno gli altri.

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