top of page
  • Immagine del redattoreDaniela Grossi

Invidia: quel sentimento che non ti permette di brillare


Racconta la leggenda, che un serpente inseguiva una lucciola per divorarla. Il piccolo insetto faceva l'impossibile per fuggire dal serpente. Per giorni fu una persecuzione intensa.

Dopo un po' di tempo, la lucciola stanca ed esausta si fermò e disse al serpente: "Posso farti tre domande? "

Il serpente le rispose:

"Non sono abituato a rispondere a nessuno però siccome ti devo mangiare, puoi chiedere!"

"Domanda numero 1: appartengo alla tua catena alimentare?" - chiese la lucciola.

"No!" - rispose il serpente.

"Domanda numero 2: Ti ho fatto qualcosa di male?" - disse la lucciola.

"No, assolutamente!" - tornò a rispondere il serpente.

"Domanda numero 3: E allora...perché vuoi mangiarmi?"

"Perché non sopporto vederti brillare!"


Il mostro dagli occhi verdi, l'invidia, ha come intento quello di distruggere ciò che al suo sguardo risulta essere troppo "brillante".

L'invidia infatti tende a distruggere tutto ciò che di buono c'è e lo rende cattivo, è un sentimento generato da un'energia forte e distruttiva.

Alla base dell'invidia ci sono sentimenti di mancanza e di senso di inferiorità.


Per fare un esempio, se hai a che fare con una persona capace, con una persona che potrebbe insegnarti delle cose, delle capacità che tu possiedi in forma minore e che potresti apprendere, ma non sopporti questo fatto che lei ce l'abbia e tu no, e dunque provi invidia, per mezzo di un processo di svalutazione puoi rovinarla nella tua mente per non avere nulla da invidiare.


Questo meccanismo è per lo più inconsapevole, succede quando critichi, svaluti, etichetti negativamente altre persone sebbene non ti abbiano fatto nulla di male. Sono semplicemente persone che, come la lucciola, brillano per qualche loro peculiare qualità positiva che tu credi di non possedere e che vorresti avere.


L'altro diventa quindi un rivale da eliminare proprio per non avere nulla da invidiare.

Tuttavia questo non è un comportamento costruttivo ai fini della propria crescita personale, perchè anche eliminando l'oggetto all'origine del sentimento negativo, presto o tardi se ne presenterà un altro con cui dover fare i conti: anche se il serpente riuscisse a mangiare la lucciola, prima o poi ne incontrerebbe un'altra.


Che fare dunque?

Se alla base dell'invidia c'è un senso di mancanza che procura una rivalità con l'altro, piuttosto che distruggere l'altro sarà più utile colmare quella mancanza, che in realtà è solamente una percezione di mancanza che ha a che fare con la propria autostima.


Se percepisci sempre l'altro più "brillante" di te, sicuramente non sai riconoscere il tuo valore, non sai vedere la tua luce interiore.


E cosa succede allora? Che questa luce interiore, che tutti noi possediamo, se non riconosciuta, si manifesta diversamente attraverso lo sguardo svalutante del mostro dagli occhi verdi: l'invidia.


Tutti noi possediamo la nostra luce interiore, quella luce che ci caratterizza e che ci rende unici, dobbiamo solo riconoscerla e farla risplendere, magari anche imparando dalle "lucciole".

Se allora sulla tua strada incontri qualcuno che brilla più di te, se in contri una "lucciola", non fare come il serpente, invece di pensare a farla fuori, approfitta per imparare da lei come far risplendere la tua luce interiore.


Cosa succede invece alla lucciola che incontra il serpente?


Se come la lucciola illumini il tuo cammino con la tua luce interiore e il cammino di altri che camminano nell'oscurità, se brilli più degli altri come fa la lucciola di notte, questo è difficile da sopportare per alcune persone che non hanno quel brillio e dunque soffrono vedendoti brillare.

Anche se questo da fastidio a coloro che vivono nella penombra, tu non smettere mai di essere te stesso, di illuminare con la tua luce.


A volte si ha paura di essere grandi. Come afferma Marianne Williamson: " La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati. La nostra più grande paura è quella di essere potenti al di là di ogni misura. È la nostra luce, non la nostra oscurità che più ci spaventa. Ci chiediamo, chi sono io per essere brillante, bellissimo, pieno di talento e favoloso? In realtà, chi sei tu per non esserlo? Sei figlio di Dio. Il tuo giocare in piccolo non serve al mondo. Non c'è niente di illuminato a sminuire se stessi in modo che altre persone non si sentano insicure vicino a te. Siamo tutti nati per brillare come fanno i bambini. Siamo nati per manifestare la gloria di Dio che è dentro di noi. Non solo in alcuni di noi, ma in tutti noi. E mentre lasciamo che la nostra luce risplenda, inconsciamente diamo agli altri la possibilità di fare altrettanto. E quando siamo liberati dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri. "


E allora, se sul tuo cammino ti capita di incontrare un serpente, che sembra che come unico intento abbia quello di metterti in difficoltà, di screditarti, di toglierti energia, continua a brillare, non dare il permesso a nessuno di farti sentire meno di quello che vali.

Ricorda solo che ognuno di noi possiede la sua luce interiore e può essere in grado di risplendere, anche il serpente se vuole.

La differenza sta solo nel decidere come fare risplendere la propria luce.

Ci sarà sempre chi ti sostiene e chi ti invidia, tu vai oltre e brilla!


bottom of page