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Immagine del redattoreDaniela Grossi

Il compito dei genitori: un servizio divino.


Il sistema creato dal Dr. Edward Bach non è solamente un metodo di cura, ma anche un sistema di pensiero.

Tra i temi da lui trattati che riguardano la salute e il benessere troviamo anche quello dell'importanza della relazione tra genitori e figli.

In questi suoi scritti il Dr. Bach ci parla della responsabilità che abbiamo verso i bambini, esseri sensibili e delicati, che dobbiamo trattare con estrema attenzione, specialmente per non interferire nel loro cammino. Sono anime che arrivano in questo mondo a sperimentare e ad apprendere, necessitano rispetto per la loro individualità e un ambiente nutriente che permetta loro di realizzare se stessi.

Scrive Bach: “Il compito dei genitori consiste fondamentalmente nel privilegio – che in realtà potrebbe essere considerato un privilegio divino – di permettere a un’anima di entrare in contatto con questo mondo al fine di compiere la sua evoluzione.”

I bambini sono come dei “semi” che contengono in se stessi tutto il necessario per compiere la loro evoluzione ed essere felici. Noi adulti siamo esperti nell’impedirglielo, nell’interferire nel loro cammino. Lo facciamo in molte occasioni in modo inconsapevole, a causa dei nostri conflitti emozionali, delle nostre carenze e incapacità affettive.

E ancora Bach ci esorta: “L’atteggiamento dei genitori dovrebbe consistere essenzialmente nel dare al nuovo venuto il più completo orientamento spirituale, psicologico e fisico, senza mai dimenticare che quel piccolo essere è un’anima individuale venuta sulla terra per acquisire una sua esperienza personale nonché una sua consapevolezza, secondo i dettami del suo Io Superiore. Pertanto sarebbe bene lasciargli tutta la libertà che gli occorre per potersi evolvere senza ostacoli.”

Seguendo con l'esempio del bambino come un "seme", cosa fa un buon agricoltore quando pianta un seme?

Lo pianta in terra fertile, lo alimenta con acqua e fertilizzante, quando germoglia lo protegge dal clima, dagli insetti e dalle malattie e aspetta che dia i suoi frutti.

L’agricoltore non tira la pianta per farla crescere più in fretta o non si aspetta di vedere crescere pomodori se ha piantato insalata.

L’unica cosa che fa l’agricoltore è proteggere la pianta e lasciare che cresca in modo naturale.

Allo stesso modo i nostri piccoli necessitano solo del fertilizzante del nostro amore, del rispetto per ciò che sono e dell'accompagnamento attento durante il loro cammino.

Dare libertà ad un bambino non significa lasciarlo fare ciò che gli pare, bensì è dare contenimento e limiti tenendo conto della sua necessità di avere dei riferimenti al suo modo di fare e comportarsi, soprattutto in ciò che può danneggiare se stesso, gli altri, o le cose.

Dargli libertà è accettare ciò che sente e pensa, aiutandolo a gestire le sue emozioni e a conoscere se stesso.

Bach ancora evidenzia: "Ricordiamoci che il bambino su cui può capitarci di esercitare una temporanea sorveglianza, potrebbe essere l'incarnazione di un'Anima molto più grande e antica della nostra, nonchè superiore a livello spirituale, per cui il controllo e la protezione nei suoi confronti dovrebbero limitarsi ai soli bisogni di una personalità giovane."

In tutti i paesi del mondo, negli ultimi anni, nascono bambini denominati "Bambini del terzo millennio". Con questa definizione ci si riferisce a gruppi di persone, che possono anche essere adulti, che presentano alcune caratteristiche o talenti innati, con una maggiore sensibilità in diversi ambiti: fisico, affettivo, emozionale, etico, comportamentale, cognitivo, sociale, psicologico, spirituale.

Si è percepito un grande cambiamento nei bambini nati a partire dall'anno 2000. Questi cambiamenti mostrano una nuova generazione con grandi talenti e potenzialità.

In questo contesto ci troviamo davanti ad un sorprendente cambiamento anche nella relazione adulto-bambino: sono gli adulti quelli che devono apprendere dai bambini e dai giovani della nuova generazione.

Apprendere in aspetti di vita interiore, emozionale e psichica, dal momento che questi bambini sono naturalmente dotati di migliori strumenti e sanno vivere in modo più naturale e spontaneo.

Come genitori, educatori, terapeuti, abbiamo davanti una doppia sfida: permettere loro di sviluppare tutto il loro potenziale ed essere capaci di apprendere da loro.

Cosa significa però limitarsi alle necessità del bambino?

Tutti abbiamo chiaro che ci sono delle necessità basiche di sopravvivenza, come l'alimentazione, la protezione, la cura. Ma anche necessità emozionali ugualmente indispensabili per lo sviluppo e la salute del bambino.

Soddisfare queste necessità è trasmettere loro fiducia e sicurezza, con cui potranno aprirsi al loro essere e al mondo.

La base per tutto ciò è l'amore incondizionato.

E a proposito di amore incondizionato, Bach sollecita ancora: “I genitori devono guardarsi particolarmente da qualsiasi tentazione di plasmare la giovane personalità secondo le proprie idee e i propri desideri; devono trattenersi dall’esercitare qualsiasi forma di autorità inopportuna, e dall’esigere favori in cambio di quello che è solo un loro dovere naturale e un privilegio divino.

Ogni desiderio di voler controllare o plasmare la giovane vita per motivi personali denota una terribile forma di avidità che non va mai incoraggiata, perché, se questo sentimento dovesse mettere radici nel giovane padre o nella giovane madre, li porterebbe ad essere in seguito dei veri vampiri.

Qualsiasi desiderio di dominio va frenato al suo insorgere.”

L'amore che i bambini hanno bisogno di sentire è un amore incondizionato, senza nessuna condizione. Senza limitazioni al loro modo di essere e di sentire.

Ascoltarli, accettarli, riconoscerli nella loro vera natura è il modo migliore affinchè imparino a conoscere e a realizzare se stessi.

Affinchè questo possa avvenire, Bach ci mette in guardia dal pericolo di costruirsi prigioni all'interno della famiglia: “Quasi in ogni famiglia genitori e figli costruiscono delle prigioni per motivi assolutamente falsi e per un’idea sbagliata del rapporto genitore-figlio. Queste prigioni chiudono la strada alla libertà, intralciano il percorso e impediscono lo sviluppo naturale della persona, arrecando infelicità a tutti coloro che ne sono coinvolti, mentre i disturbi fisici, psichici e nervosi, che affliggono queste persone costituiscono certamente un’alta percentuale delle malattie del nostro tempo.”

Durante la gestazione, la nascita e nella prima infanzia si costruisce il nostro carattere, il nostro particolare modo di essere, il modo in cui processiamo tutte le informazioni che percepiamo, dagli altri, dall'ambiente che ci circonda e da noi stessi.

I genitori sono specchi in cui il bambino si vede riflesso. Secondo le immagini che percepisce costruisce la propria auto-immagine.

Se sono riflessi positivi, riflessi che gli mostrano amore incondizionato, il bambino acquisirà fiducia e sicurezza, che sono elementi base per una buona autostima.

Se al contrario, i riflessi si compongono di giudizi negativi, incomprensioni e rifiuto per i suoi sentimenti, il bambino costruirà delle difese: barriere emozionali e carenza di autostima.

Le radici di ciò che ci gratifica o al contrario ci altera, ci fa star male in età adulta, si trovano nel periodo della gestazione, nascita e infanzia.

Sicuramente quello del genitore non è un compito facile e Bach riconosce questo: “Il compito dei genitori è un servizio divino che va assunto con lo stesso impegno, se non maggiore, di ogni altra missione a cui si dovesse essere chiamati. Essendo un compito che richiede sacrificio, occorre tenere presente che non si deve mai esigere nulla in cambio dal figlio, poiché l’unico obiettivo è quello di dare, e dare amore, tenera protezione e appoggio, finchè l’anima non prenderà sotto la sua guida la giovane personalità.”

“Sacrificio” viene qui inteso come atto sacro, dal latino sacrificium, sacer + facere, “rendere sacro”, pertanto creare e educare sono atti divini, in quanto accolgono e facilitano l’arrivo e la crescita di un nuovo essere, accompagnandolo nel suo cammino di vita e aiutandolo nella sua evoluzione e realizzazione di sè.

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