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Immagine del redattoreDaniela Grossi

Applicazione dei fiori di Bach sui chakra



Il sistema dei chakra proviene da una tradizione antica legata alla pratica dello yoga.

I singoli chakra formano parte di un sistema energetico complesso: dal chakra della corona, situato sulla sommità del capo, entra energia cosmica (yang) che discende nel corpo passando per ognuno dei chakra fino ad arrivare alla terra.

Allo stesso tempo, attraverso i chakra dei piedi e del primo chakra, si assorbe l'energia della terra (yin), che ascende fino al settimo e ancora più in là fino al cosmo.

La tensione che si crea dall'incontro dei due poli energetici del cielo e della terra attiva la rotazione delle "ruote energetiche": i chakra.

Ogni chakra è un centro energetico che riceve e che distribuisce a tutti i livelli di corpo, mente e spirito, quel flusso di forza vitale (prana) che sostiene la vita e a cui ogni essere vivente è connesso.

I chakra principali sono 7 e, pur non essendo entità fisiche, hanno un forte effetto sul corpo, in quanto consentono la manifestazione dell'energia spirituale anche sul piano fisico. Sono come un ponte virtuale che unisce le polarità del cielo e della terra, della mente e del corpo, dello spirito e della materia.

I chakra più bassi che sono posizionati più vicini alla terra, sono in rapporto con gli aspetti più pratici della nostra vita, con l'azione, il movimento.

I chakra superiori rappresentano aree mentali e funzionano sul livello simbolico, attraverso le parole, le immagini, i concetti.

Ai 7 chakra si riconnettono 7 ghiandole endocrine, i plessi nervosi e gli organi interni, costituendo così il legame tra il corpo sottile e il corpo fisico.

Ma perchè è così importante il buon funzionamento dei chakra?

Questi centri energetici regolano gli scambi che avvengono costantemente tra i vari aspetti, come quello emotivo, o del pensiero, o del corpo fisico. L'interazione tra questi diversi aspetti, agisce a sua volta sulle attività delle situazioni esterne regolando le interazioni con il mondo esterno e con gli altri.

Un esempio riportato da Anodea Judit chiarisce meglio questo concetto: "prendiamo, per esempio, l'esperienza emotiva della paura, legata al primo chakra: essa colpisce il nostro corpo in certi modi. Sentiamo le farfalle nello stomaco, abbiamo il fiato corto, la voce e le mani possono tremare. Queste caratteristiche fisiche tradiscono la mancanza di fiducia nell'affrontare il mondo, e portano gli altri a trattarci in maniera negativa, perpetuando la nostra paura. Questa paura può non affondare le radici in circostanze presenti, ma derivare dall'infanzia ancora sepolta nei chakra e condizionare il nostro comportamento. Lavorare con i chakra significa guarire dai vecchi schemi costrittivi legati al corpo o alla mente o ai comportamenti abituali".

"Ciascun chakra - afferma ancora Anodea Judit - può essere considerato un programma su dischetto che gestisce determinati elementi della nostra vita, dalla sopravvivenza al comportamento sessuale, al nostro modo di pensare e di sentire."

Gli schemi all'interno dei chakra tendono a ripetersi, con la conseguenza di restare intrappolati in comportamenti, azioni e pensieri ripetitivi, quello che si definisce essere "bloccato in un chakra", che può dipendere dall'eccesso o dal deficit dell'energia del chakra stesso.

Traumi infantili, condizionamenti culturali, cattive abitudini, ferite fisiche o emotive, mancate risposte a bisogni primari, possono contribuire a rendere disfunzionali i chakra, con conseguente comparsa di blocchi lungo il flusso di scorrimento delle energie vitali.

Questi blocchi possono aggravarsi nel tempo, così una paura iniziale potrà trasformarsi in una fobia, rancore e risentimento possono alienare una persona dal suo contesto relazionale portandola ad isolamento e depressione, e così via.

Per questo motivo è importante che ogni chakra possa funzionare in modo ottimale.

Ma come possiamo fare per equilibrare i chakra?

L'essere umano vive immerso in un campo di vibrazioni, di cui è parte e a cui reagisce. Il carattere delle vibrazioni dell'ambiente si rispecchia nell'individuo e viceversa, quello dell'individuo nell'ambiente.

Suoni, colori, odori, sapori, stimoli tattili, dispongono di specifiche proprietà capaci di dialogare con i livelli più sottili dell'uomo, riequilibrandolo nella sua unità di corpo, mente e spirito.

Pertanto per portare in equilibrio i chakra si possono utilizzare colori, suoni, cristalli, ecc.

Le essenze floreali risultano essere particolarmente efficaci nel riequilibrare i chakra in quanto questi centri energetici captano e distribuiscono energia e informazioni e le essenze floreali sono energia e informazione.

Così quando assumiamo i rimedi floreali, questi agendo sul nostro corpo eterico, arrivano ai chakra e da lì informano e coordinano il riequilibrio dell'organismo, liberando blocchi e regolando deficit o eccessi energetici.

Solitamente si lavora indirettamente sui chakra attraverso la somministrazione delle essenze floreali per uso orale.

Applicando invece le essenze floreali direttamente sulla pelle, nella zona corrispondente al chakra che manifesta le problematiche su cui vogliamo intervenire, si farà un lavoro più diretto e si otterrà un risultato molto più veloce ed efficace.

Così, solo per fare qualche esempio pratico di come possiamo utilizzare i fiori di Bach sui chakra, possiamo applicare Clematis sulla pianta dei piedi (1° chakra) se abbiamo difficoltà a "materializzare", oppure Pine sul secondo chakra per la sua relazione tra sessualità e senso di colpa, o ancora Centaury o Larch o Mimulus sul chakra del potere personale, ovvero il terzo chakra, e ancora Chicory sul quarto chakra per aiutare il cuore ad aprirsi all'amore incondizionato; e ancora Agrimony sul quinto chakra per riuscire a comunicare; invece Cerato sul sesto chakra favorirà l'intuizione; mentre Wild Oat sul settimo chakra, come punto di connessione con il trascendente, rafforzerà la connessione cosciente con l'Io superiore.

E questi sono solo alcuni esempi.

In che modo applicare le essenze floreali sui chakra?

Ho trovato particolarmente efficace il protocollo di applicazione formulato da Jordi Canellas, che alla base ha uno studio specifico e la documentazione di diversi casi clinici.

Il protocollo di applicazione è il seguente:

•Sdraiarsi in posizione supina

•Scoprire la parte del chakra che si intende trattare.

•Applicare alcune gocce di essenza sulla parte

•Lasciarle sulla pelle alcuni secondi ( 40-50'') senza toccarle

•Passato questo tempo massaggiarle con una mano sulla pelle

•Lasciare cadere la mano a lato del corpo

•Chiudere gli occhi e rimanere in ascolto

Questo protocollo andrà ripetuto per 7 giorni; i primi 3 giorni una volta al giorno, i seguenti giorni 2 volte al giorno.

Lo stesso protocollo può essere utilizzato anche con i Fiori Himalayani dei chakra: 8 essenze appositamente create per ripristinare l'equilibrio dei chakra.


Vuoi conoscere e imparare ad utilizzare i Fiori Himalayani dei chakra?


Ho creato un videocorso che ti consente di individuare i punti deboli e le carenze energetiche nel sistema dei chakra e di scegliere di volta in volta il fiore himalayano più adatto a riportare in equilibrio i tuoi chakra.


Guarda la prima lezione del videocorso.




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