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  • Immagine del redattoreDaniela Grossi

Sviluppo emotivo del bambino e fiori di Bach


Le emozioni, in particolare quelle positive, assumono un ruolo fondamentale nello sviluppo psicologico del bambino. Attraverso il sorriso endogeno il bambino fin dalle prime settimane di vita rivela la ricerca di emozioni positive, fondamentali dalle prime fasi del suo sviluppo.

Le esperienze affettive, infatti, strutturano la sua identità: il bambino interiorizza le sensazioni provate nella relazione con la madre, memorizzandole e formando così modelli di interazione che saranno poi riutilizzati nelle successive esperienze di relazione.

Pertanto, oltre a provvedere al nutrimento, alla protezione, all'igiene, la regolazione e la condivisione degli affetti è per la madre un compito altrettanto fondamentale per la crescita del bambino.

Anche se ogni madre, seguendo il proprio istinto materno, sa come svolgere al meglio ogni funzione, sintonizzandosi con il bambino può favorire un sano sviluppo emotivo.

La madre, in sintonia con il bambino, riecheggia le sue espressioni di gioia e di benessere attraverso canali comunicativi diversi da quelli utilizzati dal bambino. Per esempio, quando il bambino mostra uno stato di benessere, gli sorride, gli parla rispecchiandone le emozioni: "sei contento, ti piace questo gioco", "si, senti come si sta bene nell'acqua a fare il bagnetto", "ridi? è proprio buffo questo pupazzo".

La madre contribuisce anche alla trasformazione degli stati d'animo negativi, che non vengono negati, ma accolti e rielaborati.

Per esempio quando il bambino piange, la madre lo prende in braccio, lo coccola e risponde prontamente al suo bisogno, che può essere quello di essere nutrito, cambiato, protetto, ma anche semplicemente quello di vicinanza con la madre. "Ti sei arrabbiato perchè hai fame e la mamma non era ancora pronta? Ecco la tua pappa", "si stanco, hai sonno? vieni che facciamo la nanna insieme", "ecco la mamma è qui con te..."

La madre in questo modo valida le emozioni del bambino riecheggiando quelle positive e accogliendo e rielaborando quelle negative.

Le recenti ricerche nell'ambito della psicologia dello sviluppo confermano che il bambino possiede una duplice competenza, di espressione e di riconoscimento delle emozioni: già nel primo anno di vita esprime gli affetti mediante vocalizzazione, postura, gesti, mimica facciale.

Si mostra anche capace di riconoscere le emozioni della madre, distinguendo le sue espressioni, rispondendo al suo sorriso con il sorriso, reagendo alla rabbia con l'aggrottamento delle sopracciglia, manifestando disagio di fronte ad espressioni di tristezza.

A sua volta, la madre tende a imitare le espressioni del figlio, evitando il rispecchiamento delle emozioni negative, impegnandosi così in un'operazione di selezione e monitoraggio degli stati mentali del bambino.

Lo sviluppo emotivo non riguarda però soltanto l'espressione e il riconoscimento delle emozioni, ma anche l'acquisizione della capacità di modularne l'intensità.

Il bambino possiede infatti la capacità di modulare la tensione causata da eventi nuovi o stressanti.

Una delle più precoci modalità di autoregolazione consiste nel distogliere lo sguardo: quando il bambino è stanco dell'interazione, gira lo sguardo, riuscendo così a sottrarsi all'eccesso di stimoli, prendendo respiro per poi eventualmente riprendere l'interazione.

Una madre empatica rispetta il bisogno del bambino di riposarsi ed aspetta che egli decida di rientrare in relazione, senza forzarlo.

Altri meccanismi di autoregolazione compaiono a 2-3 mesi e consistono in comportamenti auto-consolatori come succhiare il dito o manipolare parti del proprio corpo: ad esempio mettere il pollice in bocca, toccarsi i capelli o le orecchie, manipolarsi i vestiti.

Mettendo in atto queste condotte, il bambino riesce ad essere in parte autonomo nella regolazione delle emozioni, in particolare di quelle negative.

Poi la madre lo aiuta nell'elaborarle, svolgendo una funzione trasformativa, oltre a quella di rispecchiamento, così da sostenere il bambino nella gestione di eventi stressanti.

In questo possono essere di grande sostegno i Fiori di Bach: sia alla madre per favorire una maggiore capacità empatica, sia al bambino per trasformare al meglio i suoi stati d'animo negativi.

  • Chicory: è considerato il rimedio floreale per tutte le madri. Favorisce l'ascolto empatico e la capacità di amare incondizionatamente anche di fronte alle fatiche e difficoltà che il percorso di madre comporta.

  • Red Chestnut: per modulare l'eccessiva apprensione materna che altrimenti verrebbe trasferita al figlio, con conseguenze non favorevoli ad un sano sviluppo emotivo.

  • Holly: quando il bambino manifesta frequenti sentimenti di rabbia che si esprimono con pianto, grida e comportamenti aggressivi. Ma anche per la madre che sta vivendo situazioni conflittuali che producono irritazione, ira, che facilmente può trasferirsi anche sul bambino.

  • Impatiens: quando il bambino evidenzia irrequietezza, impazienza, agitazione, difficoltà a calmarsi.

  • Cherry Plum: per favorire la capacità del bambino di modulare la tensione causata da eventi nuovi o stressanti, ma anche per la madre che tende facilmente a perdere il controllo e ad agire impulsivamente di fronte a situazioni più impegnative.

  • Aspen: se il bambino si mostra inquieto, spaventato ed estremamente ricettivo e disturbato da stimolazioni esterne.

Questi sono solo alcuni dei fiori di Bach che, in linea generale, è possibile utilizzare per favorire la relazione madre-bambino, una relazione che è innanzitutto emozionale, una relazione che non provvede solamente alla soddisfazione dei bisogni fisiologici, ma attraverso le emozioni stabilisce un legame all'interno del quale il bambino sviluppa fiducia nella disponibilità della madre e apprende modalità di regolazione emotiva autonome.

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