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  • Immagine del redattoreDaniela Grossi

"Lei non ha nulla, è solo una questione di testa"


Quante volte è capitato di recarsi dal medico presentando un sintomo fisico e finire per intraprendere un lungo percorso di indagini diagnostiche passando da diversi specialisti con un dispendio di tempo e denaro per poi sentirsi dire: "lei non ha nulla, è solo una questione di testa."

Bene, cause organiche del sintomo escluse, rimane però il malessere, perchè sapere che è solo una questione di testa non aiuta molto la persona che in quel momento sta male.

Intendere la manifestazione somatica come un prodotto psichico privo di base biologica porta a sottovalutare e soprattutto a svalutare la sofferenza della persona che in quel momento non sta bene.

Mente e corpo non sono due entità separate, il sintomo somatico può collocarsi rispetto alla sofferenza psichica con diverse modalità di connessione causale, in una dinamica circolare dove i due aspetti si alimentano a vicenda: una sofferenza psichica può causare un sintomo organico obiettivabile come per esempio una gastrite causata da eccessivo stress, viceversa una malattia può originare sofferenza psichica che a sua volta ne aggrava il decorso.

L'obiettivo per ripristinare uno stato di benessere non è dunque quello di stabilire se il sintomo ha o non ha un'origine psichica, quanto piuttosto valutare la presenza di una sofferenza psichica correlata su cui intervenire.

Una visione integrata di mente e corpo, così come dei loro sintomi, colloca la componente psichica dei sintomi somatici su un continuum di gravità e non come presente o assente.

In altre parole è necessario chiedersi: quanto è presente la componente di sofferenza psichica in una manifestazione somatica? E non chiedersi se il sintomo ha un'origine psichica o meno.

Liquidare un paziente perchè non presenta una componente organica nei suoi sintomi non è di gran aiuto a livello terapeutico, al contrario con un approccio terapeutico unitario, che vede mente e corpo come due parti indivisibili e in continua relazione tra loro, è possibile valutare la possibilità di un intervento psichico che possa aiutare la persona a ritrovare il benessere perduto.

La somatizzazione non è altro che la tendenza a esperire, comunicare e amplificare lo stress che deriva da conflitti interni o esterni, sotto forma di sintomi non sempre spiegabili medicalmente.

Nella somatizzazione vi è una difficoltà a riconoscere gli stati emotivi interni e a comunicarli verbalmente. La comunicazione si sposta dunque su un altro piano che è quello del corpo.

In questi casi l'utilizzo dei rimedi floreali più adatti alla persona, uniti ad un percorso che favorisca l'ascolto interiore e la conoscenza di sè, aiuteranno la persona non solo a ritrovare l'equilibrio perduto, ma anche a manifestare diversamente ciò che prima si manifestava erroneamente sul corpo.

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